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11mag 2020

DECRETO RILANCIO: contributi a favore delle imprese e professionisti

Il Decreto Rilancio riconosce la possibilità di fruire di contributi a fondo perduto a favore di soggetti, imprese o professionisti, che non hanno superato, nell’anno 2019, ricavi o compensi di importo complessivo non superiore a 5 milioni di euro.

L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:

a) 25% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 100.000 euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;

b) 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e inferiori a 400.000 euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto;

c) 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e inferiori a cinque milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto.

Le persone fisiche hanno diritto alla percezione di un contributo minimo di 1.000 euro, invece per le società è previsto un importo minimo di 2.000 euro.

I contribuenti interessati dovranno presentare un’apposita istanza, anche tramite intermediario. La presentazione deve essere effettuata entro 60 giorni dall’apertura del canale telematico. Il contributo viene corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate con accredito sul conto corrente del soggetto richiedente.

08mag 2020

VOUCHER INNOVATION MANAGER: erogazione dal 18 maggio

Il Ministero dello Sviluppo Economico, dal 18 maggio 2020, mette a disposizione la procedura informatica per la presentazione delle richieste di erogazione del voucher Innovation manager. Nell'ambito della prima richiesta di erogazione delle agevolazioni il soggetto beneficiario dovrà comunicare l'eventuale variazione del manager indicato nella domanda di agevolazione e dovrà altresì allegare il contratto di consulenza specialistica sottoscritto tra le parti.

Il contributo, nella forma di voucher, è stato istituito al fine di sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale e i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi delle micro, piccole e medie imprese, e deve essere utilizzato per l'acquisto di consulenze specialistiche relative a tali processi.

08mag 2020

CREDITO D’IMPOSTA PER LA SANIFICAZIONE: come ottenere il rimborso

Dalla fine del mese di febbraio 2020 il Governo italiano ha fornito linee guida per la tutela della salute dei cittadini nei luoghi chiusi, e in particolare dei lavoratori, nonché ha adottato misure di sostegno economico a beneficio di tutti i soggetti direttamente chiamati a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, tramite l’attuazione di interventi di sanificazione degli ambienti.

Tra queste misure la principale è costituita dal credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro, introdotto dal decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020 convertito con modificazioni nella l. n. 27/2020), che all’art. 64 prevede il riconoscimento di un credito d’imposta, nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

Con circolare 9/E del 13 aprile 2020 l’Agenzia delle Entrate ha espressamente chiarito che il credito d’imposta in esame potrà essere utilizzato anche per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, “DPI”, tra i quali, a mero titolo esemplificativo, mascherine (chirurgiche, o omologate Ffp2 e Ffp3), visiere e occhiali protettivi, guanti, tute di protezione e calzari monouso.

Si raccomanda particolare attenzione nell’affidamento dei servizi di sanificazione resi obbligatori a livello nazionale per il contrasto nella diffusione del Covid-19. L’inidoneità della attestazione degli interventi rilasciata da soggetto non in possesso di abilitazione potrebbe escludere l’accesso al credito d’imposta di cui all’art. 64 del D.L. Cura Italia.

Con riferimento agli interventi di sanificazione svolti nei luoghi di lavoro e nei locali commerciali, poiché il riconoscimento del credito d’imposta non avverrà automaticamente ma richiederà la presentazione di apposita documentazione delle spese sostenute, i soggetti interessati dovranno farsi rilasciare un dettaglio delle operazioni svolte e dei prodotti utilizzati, eventualmente inserendo tali specifiche nella descrizione del documento fiscale rilasciato dal fornitore ai sensi dell’art. 21, comma 2, del D.P.R. n. 633/1972, nonché tenere un registro per l’annotazione periodica degli interventi.

Nelle more dell’adozione del decreto attuativo da parte del MISE e del MEF è opportuno, pertanto, che gli esercenti attività di impresa, arte o professione che attueranno tutte le misure necessarie per poter concretamente ripartire secondo le prescrizioni ed il calendario dettati dal Governo per la Fase 2, conservino la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la determinazione dei costi agevolabili, vale a dire le fatture e ogni documento relativo all’acquisizione dei beni o dei servizi che danno origine al credito di imposta, pena l’impossibilità di accedere alla misura di sostegno ovvero la successiva revoca del beneficio.

Sul piano operativo è auspicabile che il decreto attuativo non introduca un meccanismo simile al “click-day” già adottato in altre fattispecie.

08mag 2020

CREDITO D’IMPOSTA IN R&S: ancora bloccato

Le imprese attendono il decreto per il corretto utilizzo dei tre nuovi credito d’imposta previsti dall'articolo 1 della legge 160/2019, sulla ricerca e sviluppo (comma 200), innovazione tecnologica (comma 201) e altre attività innovative quali il design e l'ideazione estetica (comma 202).

Il decreto attuativo avrebbe dovuto essere pubblicato entro il 1° marzo 2020, ma ad oggi ancora nulla.

08mag 2020

STARTUP: prorogato il regime speciale

Per far fronte alla crisi economica, per le startup, gli incubatori certificati e le PMI innovative, lo Stato si sta adoperando per allungare la loro permanenza nel registro speciale, che dà diritto a incentivi e semplificazioni. Si allungherà di 12 mesi: non più 5 ma 6 anni dalla data di costituzione.

Si tratta di uno dei punti di un ampio pacchetto di misure per le giovani aziende innovative che dovrebbe entrare nel nuovo decreto sulle misure economiche.

La bozza contiene oltre dieci misure. Si conta di aumentare con 150 milioni la dote del Fondo di sostegno al venture capital del Ministero dello Sviluppo Economico, collegato al Fondo nazionale innovazione della Cassa depositi e prestiti, per investimenti nel capitale delle startup e per la sottoscrizione tra l'altro di obbligazioni convertibili o altri strumenti di debito rimborsabili.

Il testo, prevede poi di rialimentare con 80 milioni i finanziamenti agevolati “Smart & Start” gestiti da Invitalia e di assegnare 20 milioni per contributi a fondo perduto finalizzati all'acquisizione di servizi da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels. Il Ministero dello Sviluppo Economico punta inoltre a raddoppiare il credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo se effettuati da startup e PMI innovative, «anche allo scopo di incentivare studi e sperimentazioni utili per fronteggiare l'emergenza Covid-19».

Si interviene anche sul capitolo dell’accesso al credito. Si stabilisce per startup e PMI innovative che hanno debiti bancari, lo stop di 12 mesi per le revoche di aperture di credito, per la proroga dei prestiti non rateali con scadenza entro il 30 settembre 2020 e per la sospensione del pagamento delle rate.